Discussione:
Il terrorismo di Ratzinger e i suoi problemi di genocidio!
(troppo vecchio per rispondere)
claudio simeoni
2006-09-15 11:54:35 UTC
Permalink
Appare evidente la strategia del terrore adottata Ratzinger per imporre il
suo dio assassino all'intera Europa: GUERRA SANTA ALL'ISLAM in modo da
costringere l'Europa a rinchiudersi attorno alle sue faneticazioni e al
crocifisso assaino che lo rappresenta.
Ratzinger vuole costringere l'Europa a riaprire i campi di sterminio per
ricostruire il potere del suo dio assassino.
Già questa operazione riuscì al Vaticano facendo partire la seconda guerra
mondiale: CI RIUSCIRA' ANCHE QUESTA VOLTA?
L'Europa butterà a mare la sua Costituzione per vestire la croce del
crociato?
E' il terrorismo di Ratzinger infinitamente più grande e distruttivo di
quattro idioti che, dicendosi musulmani, si fanno saltare in aria come
kamikaze.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo


http://www.ansa.it/opencms/export/main/visualizza_fdg.html_1991965791.html
L'ISLAM INDIGNATO CON IL PAPA IL VATICANO: RATZINGER VUOLE IL DIALOGO

ROMA - Stupore e indignazione nel mondo islamico alle parole di Benedetto
XVI, che in Germania due giorni fa ha condannato la guerra santa e la
violenza dell'islam. Ignoranza dell'islam, è l'accusa principale contro il
Papa che all'università di Ratisbona ha denunciato come la violenza sia "in
contrasto con la natura di Dio e dell'anima" e la "conversione mediante
violenza" sia cosa irragionevole.

"Ciò indica una mancanza di comprensione dell'islam e della sua storia e un
tentativo di generalizzare a tutti i musulmani un fenomeno legato a una
minoranza estremista... non bisogna considerare l'estremismo e la violenza
tra i principi dell'islam", afferma un editoriale sul quotidiano governativo
al Ahram, il solo giornale egiziano che commenti la notizia, la quale per
altro è stata quasi ignorata dagli organi d'informazione arabi.

"Il Papa dovrebbe fare una rilettura e una verifica dei fatti per
comprendere correttamente l'islam", concorda, interpellato dall'Ansa, Hassan
Hanafi, professore di filosofia all'Università del Cairo. Quanto sostenuto
dal Papa sono idee "comunemente accettate in occidente", ma l'islam "non è
nato con le armi... e anche Maometto è entrato alla Mecca grazie ad un
accordo e non con la conquista - aggiunge il professore, che é uno dei
principali studiosi di islam al mondo - in Africa e Asia si è diffuso grazie
al commercio e al matrimonio, non con le armi". Ma "é vero che l'islam ha
liberato i popoli dagli imperatori (romani)... e la jihad (guerra santa) è
un principio nato con l'occupazione e non è mai stato utilizzato per
aggredire, bensì per l'autodifesa, come in Afghanistan, Cecenia e Iraq".
"Non posso commentare le parole del Papa, perché sua Eminenza pesa ogni
parola con il bilancino, ma se veramente ha detto così non avrebbe dovuto
farlo", afferma Milad Hanna, studioso copto e "papa laico" della comunità
che in Egitto conta circa 6 milioni di fedeli. Anche per Mohamed Habib,
numero due dei Fratelli musulmani, le dichiarazioni sono "una menzogna e in
contraddizione con il Corano... dovrebbe sapere che la conversione non si
impone a nessuno.

Mentre Fawi Zefzaf, presidente della Commissione del parlamento egiziano per
il dialogo interreligioso definisce "bugiardo" il Papa, e mette in guardia:
"semplici caricature (di Maometto) hanno scatenato la risposta furiosa delle
masse musulmane, quale sarà la reazione a simili dichiarazioni?", dice
all'Ansa. "Dovrebbe pregare per il dialogo... e invece con questo ha perso
credibilità ", conclude con una benedizione all'anima di Giovanni Paolo II,
"rispettoso e moderato, amato da tutto il mondo".

Indignazione anche dal Pakistan dove uno dei maggiori leader del partito
fondamentalista pachistano Jamiat Ulema-e Islam (Jui), il parlamentare Hafiz
Hussain Ahmed, ha chiesto al Papa di non allinearsi sulle posizioni del
presidente americano George W.Bush. Mentre in Kuwait due dirigenti di
organizzazioni islamiche hanno chiesto "immediate scuse" per le "calunnie
contro il profeta Maometto e l'islam". E in Turchia, dove il Papa si deve
recare a fine novembre, il gran mufti Ali Bardakoglu ha espresso "meraviglia
e orrore" per un discorso "provocatorio".

Anche in Italia sono statanzialmente critiche le reazioni di alcuni dei
principali esponenti del mondo islamico italiano alle considerazioni sull'
islam fatte dal Papa. "Segnaliamo in principio una mancanza di opportunità e
di sensibilità nei confronti dei milioni di fedeli musulmani che vivono in
Europa e nel mondo" ha commentato il segretario generale della COREIS
(Comunità Religiosa Islamica italiana) e membro della Consulta per l'Islam
italiano, Yahya Sergio Pallavicini. "Dall'inizio di questo pontificato -
prosegue Pallavicini - é mancato purtroppo un segnale chiaro di
disponibilità verso il dialogo interreligioso".

Per Omar Camilletti, esponente della Grande Moschea di Roma, il Papa avrebbe
dovuto ricordare in Germania che "proprio in nome della religione e della
sua vitale ispirazione, nel medioevo, il mondo islamico seppe primeggiare
con un grande sviluppo scientifico e culturale riprendendo proprio quella
migliore eredità greca trasmessa poi all'Europa.". Un esempio di sano
'intelletto musulmano' sono le opere di Ibn Arabai e Rumi "che hanno
proposto, al di là di una razionalità ilusoria e parziale, quella
'conoscenza della certezza' frutto dell'intelletto non separato dal cuore."

Per Camiletti è con questo 'intelletto' e non con la spada, che fu possibile
la "diffusione pacifica del messaggio dell'Islam in Paesi come l'Indonesia o
l'Africa subsahariana". Glissa alla domanda sul discorso di Benedetto XVI
Abdelhamid Shaari, presidente dell'Istituto Islamico di viale Jenner a
Milano che risponde: "Quelle del Papa sono argomentazioni filosofiche che
sia noi che loro abbiamo già sviscerato in passato e che ci lasciano del
tutto indifferenti".

"Sulla condanna della violenza in nome di Dio sfonda con noi una porta
aperta, ma i suoi approfondimenti di natura teologica non ci entusiasmano. A
noi - prosegue Shaari - interessano discorsi più vicini alla realtà e ai
temi sociali che riguardano la nostra comune convivenza e la quotidianità
dei nostri fedeli".

PADRE LOMBARDI, RISPETTA L'ISLAM E VUOLE IL DIALOGO
Papa Ratzinger vuole "coltivare un atteggiamento di rispetto e di dialogo
verso le altre religioni e culture, evidentemente anche verso l'Islam".
Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, interviene a
seguito delle dure reazioni di alcuni esponenti musulmani al discorso di
Benedetto XVI all'università di Ratisbona. "E' opportuno rilevare che ciò
che sta a cuore al Papa -ha fatto sapere in una dichiarazione diffusa in
serata - é un chiaro e radicale rifiuto della motivazione religiosa della
violenza".



http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=59512
15 settembre 2006
Il Papa: «L'Islam teme un Occidente senza Dio»


Senza mai citarlo espressamente, Benedetto XVI invita i fedeli a guardare
allŽIslam in modo più benevolo. Cioè nel tentativo di recuperare un
atteggiamento che lŽOccidente ha smarrito, lungo la strada del progresso.
Un' omelia dai toni e anche dai contenuti diversi dal solito, quella
pronunciata dal Pontefice nella sua Monaco di Baviera, dove il Papa ha
celebrato una messa di fronte a oltre 250mila persone, radunatesi sulla
spianata dellŽantico aeroporto. «Le popolazioni dell'Africa e dell'Asia - ha
detto Benedetto XVI - ammirano le nostre prestazioni tecniche e la nostra
scienza, ma al contempo si spaventano di fronte ad un tipo di ragione che
esclude totalmente Dio dalla visione dell'uomo, ritenendo questa la forma
più sublime della ragione, da imporre anche alle loro culture».

Torna sul tema del relativismo sociale, papa Ratzinger, ma cambia la sua
prospettiva dŽanalisi. LŽOccidente marcato da un «drastico illuminismo e
laicismo» è infatti questa volta non bersaglio di anatemi, ma oggetto di un
paragone con la presenza del sacro in altre culture, «anche se velata in
molte maniere». Alla luce di tali considerazioni, non può che assumere nuove
sfumature la posizione di Ratzinger nei confronti dei fedeli musulmani, per
i quali «la vera minaccia per la loro identità non la vedono nella fede
cristiana, ma invece nel disprezzo di Dio e nel cinismo che considera - ha
detto il Papa, con un chiaro riferimento agli episodi delle caricature di
Maometto - il dileggio del sacro un diritto della libertà ed eleva l'utilità
a supremo criterio morale per i futuri successi della ricerca».

L'Islam, quindi, si spaventa di fronte ad un Occidente che esclude
totalmente Dio dalla visione dell'uomo, perché questo tipo di cultura
rappresenta una minaccia alla sua identità. Benedetto XVI propone allora un
atteggiamento di tolleranza che rappresenti il «timor di Dio, il rispetto di
ciò che per altri è cosa sacra». Un atteggiamento questo che «presuppone che
noi stessi impariamo nuovamente il timor di Dio» e che può diffondersi solo
se «cresce di nuovo la fede in Dio, se Dio sarà di nuovo presente per noi ed
in noi».

Infine, arriva un cenno alla questione del proselitismo, che «è contrario al
cristianesimo» se prevede di «imporre la fede». La fede infatti «può
svilupparsi soltanto nella libertà», ha detto il Papa. Però «facciamo
appello», ha aggiunto, a questa libertà «di aprirsi a Dio, di cercarlo, di
prestargli ascolto. La missione religiosa si accompagna, quindi, allŽimpegno
sociale: «Il fatto sociale e il Vangelo sono inscindibili tra loro» perché
se è vero che «l'amore del prossimo in primo luogo è sollecitudine per la
giustizia», è altrettanto vero che «quando preghiamo "venga il tuo Regno"
non chiediamo una qualche cosa lontana, ma preghiamo invece perché la
volontà di Dio determini ora la nostra volontà e così Dio regni nel mondo;
preghiamo dunque - ha concluso - perché la giustizia e l'amore diventino
forze decisive nell'ordine del mondo».

Un discorso, questo del Papa tedesco, che sembra segnare una svolta nella
diplomazia religiosa. Ma anche nel suo pensiero dopo le battaglie fatte da
Ratzinger quando ancora era solo cardinale e Prefetto della Congregazione
per la Dottrina della fede: le sue prese di distanza dalla tensione
ecumenica del suo predecessore Giovanni paolo II e il libro a doppia firma
con uno dei "crociati" della guerra di civiltà contro l'Islam: l'ex
presidente del Senato Marcello Pera


Pubblicato il: 10.09.06
Elena
2006-09-15 11:59:48 UTC
Permalink
"Gesù ti ama !

Elena
Dorian Soru
2006-09-15 13:03:58 UTC
Permalink
Post by claudio simeoni
Appare evidente la strategia del terrore adottata Ratzinger per imporre il
suo dio assassino all'intera Europa: GUERRA SANTA ALL'ISLAM in modo da
costringere l'Europa a rinchiudersi attorno alle sue faneticazioni e al
crocifisso assaino che lo rappresenta.
Ratzinger vuole costringere l'Europa a riaprire i campi di sterminio per
ricostruire il potere del suo dio assassino.
Già questa operazione riuscì al Vaticano facendo partire la seconda guerra
mondiale: CI RIUSCIRA' ANCHE QUESTA VOLTA?
L'Europa butterà a mare la sua Costituzione per vestire la croce del
crociato?
E' il terrorismo di Ratzinger infinitamente più grande e distruttivo di
quattro idioti che, dicendosi musulmani, si fanno saltare in aria come
kamikaze.
ho letto adesso il discorso di Ratzinger, http://www.tiny.cc/iDHR4
secondo me l'unico difetto, forse, è di tipo diplomatico. dal discorso si
vede che sono state chiarite quali parole sono del papa e quali delle
persone che ha citato. le parole incriminate, secondo Ratzinger, sono
infatti state dette "in modo sorprendentemente brusco che ci stupisce",
oppure "in modo così pesante", eccetera. il papa ha smorzato molto le
parole che ha detto sull'Islam, forse poteva farlo ancora di più
sottolineando esplicitamente che parlava a nome del cristianesimo (cioè,
dire esplicitamente che per il cristianesimo la violenza non c'entra con
Dio). per il resto, personalmente, non concordo solo con due
passaggi:

---passaggio1---
Considerato questo incontro, non è sorprendente che il cristianesimo,
nonostante la sua origine e qualche suo sviluppo importante
nell'Oriente, abbia infine trovato la sua impronta storicamente decisiva
in Europa. Possiamo esprimerlo anche inversamente: questo incontro, al
quale si aggiunge successivamente ancora il patrimonio di Roma, ha
creato l'Europa e rimane il fondamento di ciò che, con ragione, si può
chiamare Europa.
---fine---


neppure sul passaggio seguente, anche se è tipico del 90% dei
discorsi che sento sulla religione e sulla cultura. non mi piace perché
incorpora una concezione reificata di cultura. sono le persone che
dialogano e non le culture o le religioni. dialogo tra culture o tra
religioni porta troppo spesso una concezione "reificata" di cultura, che
incorpora ciò che Seyla Benhabib (2002, the claims of culture.
equality & diversity in the global era, princeton university press;
traduzione italiana - secondo me non ottima - del mulino nel 2005 come
"la rivendicazione dell'identità culturale") chiama "sociologia
riduzionista della cultura".

---passaggio2---
Solo così diventiamo anche capaci di un vero dialogo delle culture e
delle religioni - un dialogo di cui abbiamo un così urgente bisogno.
---fine---

secondo te, nel testo del papa, cosa non va?

ciao
Post by claudio simeoni
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
dorian
claudio simeoni
2006-09-15 14:28:48 UTC
Permalink
Post by Dorian Soru
secondo te, nel testo del papa, cosa non va?
Si tratta di una pura e semplice dichiarazione di guerra, di una crociata
contro l'Islam da un lato e il "laicismo Europeo" dall'altro.
Ci sono tre ordini di questioni di cui una non mi riguarda, cioè la
relazione di Ratzinger con i cristiani-cattolici (cosa loro pensano); una
che mi riguarda dal punto di vista della relazione dell'uomo con la natura e
la vita, ed è quando Ratzinger definisce dogmi e morle da imporre alla
società civile in maniera diretta (tramite politici) o in maniera indiretta,
cioè imponendoli sui cattolici che poi lo diffondono nella società civile
(vedi aborto e preservativo) e la terza è l'azione che fa Ratzinger per
provocare conflitti internazionali, ed è questo caso.
So perfettametne che il contesto internazionale non gli è favorevole, ma
queste dichiarazioni, FATTE DA RATZINGER, sono un vero e proprio tentativo
di scatenare un conflitto:

«Le popolazioni dell'Africa e dell'Asia - ha
detto Benedetto XVI - ammirano le nostre prestazioni tecniche e la nostra
scienza, ma al contempo si spaventano di fronte ad un tipo di ragione che
esclude totalmente Dio dalla visione dell'uomo, ritenendo questa la forma
più sublime della ragione, da imporre anche alle loro culture».

Torna sul tema del relativismo sociale, papa Ratzinger, ma cambia la sua
prospettiva dŽanalisi. LŽOccidente marcato da un «drastico illuminismo e
laicismo» è infatti questa volta non bersaglio di anatemi, ma oggetto di un
paragone con la presenza del sacro in altre culture, «anche se velata in
molte maniere». Alla luce di tali considerazioni, non può che assumere nuove
sfumature la posizione di Ratzinger nei confronti dei fedeli musulmani, per
i quali «la vera minaccia per la loro identità non la vedono nella fede
cristiana, ma invece nel disprezzo di Dio e nel cinismo che considera - ha
detto il Papa, con un chiaro riferimento agli episodi delle caricature di
Maometto - il dileggio del sacro un diritto della libertà ed eleva l'utilità
a supremo criterio morale per i futuri successi della ricerca»."

Non siamo difronte a semplici affermazioni di principio.
Ti do un esempio:
http://it.geocities.com/collegiodeisalii/storiaripete.html
Ci sono già state reazioni molto dure, sia da parte del parlamento Pakistano
sia da parte di quasi tutto l'Islam. La cosa grave è che si tratta di
reazioni di ordine religioso: siamo davanti ad i prodromi di un conflitto
religioso.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Post by Dorian Soru
dorian
Dorian Soru
2006-09-15 14:47:10 UTC
Permalink
(cut)

pardon, ma temo di non capire.
il problema, in questo caso specifico, sta forse nel fatto che abbia
definito la jihād come, senza distanziarsi dalla citazione, "costrizione
nelle cose di fede", mentre in realtà al massimo se c'è stata violenza
la jihād è stata un'azione difensiva?
in questo caso sono d'accordo, si dovrebbe distanziare da questa citazione
ed ammettere che per lo più oggi la jihād è difensiva e, quando non lo
è, allora è strumentalizzata per altri fini.
non si è distanziato e, se fatto consapevolmente, ciò è grave.

intendevi questo?
altrimenti ti chiederei di rispiegarmelo con altre parole (merci)

dorian
claudio simeoni
2006-09-15 20:29:15 UTC
Permalink
Forse con queste frasi ti sarà più chiara l'accusa all'Islam fatta da
Ratzinger.
Tieni presente che non è stata fatta dal Sig. Ratzinger, ma dal capo della
chiesa cattolica: quella che organizzò le crociate.
In questo momento il mondo islamico è in fermento. Se fino ad ieri in Iraq
era una questione politica anche se la religine era malcelata, addesso
diventa uno scontro fra religioni.

Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=118745&START=1621&XPREC=0
Ecco le frasi sotto accusa
La lezione tenuta dal professor Ratzinger all'università di Regensburg
martedì scorso aveva come tema centrale il rapporto tra fede e ragione.
Nella parte iniziale del suo discorso, Benedetto XVI era partito da un libro
letto di recente: l'edizione critica del dialogo che l'imperatore bizantino
Manuele II Paleologo, nel 1391, «ebbe con un persiano colto su cristianesimo
e islam».
In uno dei colloqui, Manuele II «tocca il tema della jihad (guerra santa)».
«Sicuramente - aveva detto il Papa - l'imperatore sapeva che nella sura 2,
256 si legge: "Nessuna costrizione nelle cose di fede". È una delle sure del
periodo iniziale in cui Maometto stesso era ancora senza potere e
minacciato. Ma, naturalmente, l'imperatore conosceva anche le disposizioni,
sviluppate successivamente e fissate nel Corano, circa la guerra santa».
Un modo indiretto per far comprendere come nello stesso libro sacro
dell'islam esistano possibili giustificazioni sia per l'atteggiamento
pacifico, sia per quello che usa la violenza.
Poi il Papa aveva letto la domanda brutale che Manuele II rivolgeva al suo
interlocutore,specificando bene che si trattava di una citazione: «Mostrami
pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose
cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della
spada la fede che egli predicava».
«L'imperatore spiega poi minuziosamente - aveva aggiunto Benedetto XVI - le
ragioni per cui la diffusione della fede mediante la violenza è cosa
irragionevole» e «l'affermazione decisiva in questa argomentazione contro la
conversione mediante la violenza è:non agire secondo ragione è contrario
alla natura di Dio».
Affermazione evidente, per l'imperatore, formatosi nella filosofia greca,
mentre «per la dottrina musulmana - spiega ancora Ratzinger - Dio è invece
assolutamente trascendente. La sua volontà non è legata a nessuna delle
nostre categorie, fosse anche quella della ragionevolezza».
Post by Dorian Soru
(cut)
pardon, ma temo di non capire.
il problema, in questo caso specifico, sta forse nel fatto che abbia
definito la jihad come, senza distanziarsi dalla citazione, "costrizione
nelle cose di fede", mentre in realtà al massimo se c'è stata violenza
la jihad è stata un'azione difensiva?
in questo caso sono d'accordo, si dovrebbe distanziare da questa citazione
ed ammettere che per lo più oggi la jihad è difensiva e, quando non lo
è, allora è strumentalizzata per altri fini.
non si è distanziato e, se fatto consapevolmente, ciò è grave.
intendevi questo?
altrimenti ti chiederei di rispiegarmelo con altre parole (merci)
dorian
Elena
2006-09-15 15:04:41 UTC
Permalink
Per andare contro il Papa e contro Cristo mo viene buono l'Islam ?
Ma non eri contro tutte le religioni monoteiste ?

Guarda è proprio chiaro dove vuoi arrivare!

Elena
claudio simeoni
2006-09-15 17:30:05 UTC
Permalink
Esitono modi con cui confrontarsi e con cui scontarsi che sono propri delle
persone civili.
Lo che a te non passa nemmeno per l'anticamera del cervello.
E ratzinger le ha violate tutte!
E solo per costruire guerra e miseria!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Post by Elena
Per andare contro il Papa e contro Cristo mo viene buono l'Islam ?
Ma non eri contro tutte le religioni monoteiste ?
Guarda è proprio chiaro dove vuoi arrivare!
Elena
Elena
2006-09-15 13:08:24 UTC
Permalink
La guerra è solo nella tua testa e nel tuo odio!

Elena
Elena
2006-09-15 13:12:25 UTC
Permalink
In quella lettera il pontefice dice delle cose giustissime.. e non è
assolutamente contro l'Islam...
L'ho appena letta !
Tu sei fuori ma col botto , molto di più di quanto lo sia io..
I tuoi sono solo pretesti per dare ragione alle tue "psuedo-filososofie" che
trovano rtagione nel tuo sconvoglimento interiore e nell'odio che ti hanno
generato il male del mondo e le sue angherie ma tutto ciò non ha NULLA A CHE
FARE CON CRISTO, e in questo caso, nemmeno con la Chiesa e il Papa ...
Post by claudio simeoni
Appare evidente la strategia del terrore adottata Ratzinger per imporre il
suo dio assassino all'intera Europa: GUERRA SANTA ALL'ISLAM in modo da
costringere l'Europa a rinchiudersi attorno alle sue faneticazioni e al
crocifisso assaino che lo rappresenta.
Ratzinger vuole costringere l'Europa a riaprire i campi di sterminio per
ricostruire il potere del suo dio assassino.
Già questa operazione riuscì al Vaticano facendo partire la seconda guerra
mondiale: CI RIUSCIRA' ANCHE QUESTA VOLTA?
L'Europa butterà a mare la sua Costituzione per vestire la croce del
crociato?
E' il terrorismo di Ratzinger infinitamente più grande e distruttivo di
quattro idioti che, dicendosi musulmani, si fanno saltare in aria come
kamikaze.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
http://www.ansa.it/opencms/export/main/visualizza_fdg.html_1991965791.html
L'ISLAM INDIGNATO CON IL PAPA IL VATICANO: RATZINGER VUOLE IL DIALOGO
ROMA - Stupore e indignazione nel mondo islamico alle parole di Benedetto
XVI, che in Germania due giorni fa ha condannato la guerra santa e la
violenza dell'islam. Ignoranza dell'islam, è l'accusa principale contro il
Papa che all'università di Ratisbona ha denunciato come la violenza sia "in
contrasto con la natura di Dio e dell'anima" e la "conversione mediante
violenza" sia cosa irragionevole.
"Ciò indica una mancanza di comprensione dell'islam e della sua storia e un
tentativo di generalizzare a tutti i musulmani un fenomeno legato a una
minoranza estremista... non bisogna considerare l'estremismo e la violenza
tra i principi dell'islam", afferma un editoriale sul quotidiano governativo
al Ahram, il solo giornale egiziano che commenti la notizia, la quale per
altro è stata quasi ignorata dagli organi d'informazione arabi.
"Il Papa dovrebbe fare una rilettura e una verifica dei fatti per
comprendere correttamente l'islam", concorda, interpellato dall'Ansa, Hassan
Hanafi, professore di filosofia all'Università del Cairo. Quanto sostenuto
dal Papa sono idee "comunemente accettate in occidente", ma l'islam "non è
nato con le armi... e anche Maometto è entrato alla Mecca grazie ad un
accordo e non con la conquista - aggiunge il professore, che é uno dei
principali studiosi di islam al mondo - in Africa e Asia si è diffuso grazie
al commercio e al matrimonio, non con le armi". Ma "é vero che l'islam ha
liberato i popoli dagli imperatori (romani)... e la jihad (guerra santa) è
un principio nato con l'occupazione e non è mai stato utilizzato per
aggredire, bensì per l'autodifesa, come in Afghanistan, Cecenia e Iraq".
"Non posso commentare le parole del Papa, perché sua Eminenza pesa ogni
parola con il bilancino, ma se veramente ha detto così non avrebbe dovuto
farlo", afferma Milad Hanna, studioso copto e "papa laico" della comunità
che in Egitto conta circa 6 milioni di fedeli. Anche per Mohamed Habib,
numero due dei Fratelli musulmani, le dichiarazioni sono "una menzogna e in
contraddizione con il Corano... dovrebbe sapere che la conversione non si
impone a nessuno.
Mentre Fawi Zefzaf, presidente della Commissione del parlamento egiziano per
"semplici caricature (di Maometto) hanno scatenato la risposta furiosa delle
masse musulmane, quale sarà la reazione a simili dichiarazioni?", dice
all'Ansa. "Dovrebbe pregare per il dialogo... e invece con questo ha perso
credibilità ", conclude con una benedizione all'anima di Giovanni Paolo II,
"rispettoso e moderato, amato da tutto il mondo".
Indignazione anche dal Pakistan dove uno dei maggiori leader del partito
fondamentalista pachistano Jamiat Ulema-e Islam (Jui), il parlamentare Hafiz
Hussain Ahmed, ha chiesto al Papa di non allinearsi sulle posizioni del
presidente americano George W.Bush. Mentre in Kuwait due dirigenti di
organizzazioni islamiche hanno chiesto "immediate scuse" per le "calunnie
contro il profeta Maometto e l'islam". E in Turchia, dove il Papa si deve
recare a fine novembre, il gran mufti Ali Bardakoglu ha espresso "meraviglia
e orrore" per un discorso "provocatorio".
Anche in Italia sono statanzialmente critiche le reazioni di alcuni dei
principali esponenti del mondo islamico italiano alle considerazioni sull'
islam fatte dal Papa. "Segnaliamo in principio una mancanza di opportunità e
di sensibilità nei confronti dei milioni di fedeli musulmani che vivono in
Europa e nel mondo" ha commentato il segretario generale della COREIS
(Comunità Religiosa Islamica italiana) e membro della Consulta per l'Islam
italiano, Yahya Sergio Pallavicini. "Dall'inizio di questo pontificato -
prosegue Pallavicini - é mancato purtroppo un segnale chiaro di
disponibilità verso il dialogo interreligioso".
Per Omar Camilletti, esponente della Grande Moschea di Roma, il Papa avrebbe
dovuto ricordare in Germania che "proprio in nome della religione e della
sua vitale ispirazione, nel medioevo, il mondo islamico seppe primeggiare
con un grande sviluppo scientifico e culturale riprendendo proprio quella
migliore eredità greca trasmessa poi all'Europa.". Un esempio di sano
'intelletto musulmano' sono le opere di Ibn Arabai e Rumi "che hanno
proposto, al di là di una razionalità ilusoria e parziale, quella
'conoscenza della certezza' frutto dell'intelletto non separato dal cuore."
Per Camiletti è con questo 'intelletto' e non con la spada, che fu possibile
la "diffusione pacifica del messaggio dell'Islam in Paesi come l'Indonesia o
l'Africa subsahariana". Glissa alla domanda sul discorso di Benedetto XVI
Abdelhamid Shaari, presidente dell'Istituto Islamico di viale Jenner a
Milano che risponde: "Quelle del Papa sono argomentazioni filosofiche che
sia noi che loro abbiamo già sviscerato in passato e che ci lasciano del
tutto indifferenti".
"Sulla condanna della violenza in nome di Dio sfonda con noi una porta
aperta, ma i suoi approfondimenti di natura teologica non ci entusiasmano. A
noi - prosegue Shaari - interessano discorsi più vicini alla realtà e ai
temi sociali che riguardano la nostra comune convivenza e la quotidianità
dei nostri fedeli".
PADRE LOMBARDI, RISPETTA L'ISLAM E VUOLE IL DIALOGO
Papa Ratzinger vuole "coltivare un atteggiamento di rispetto e di dialogo
verso le altre religioni e culture, evidentemente anche verso l'Islam".
Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, interviene a
seguito delle dure reazioni di alcuni esponenti musulmani al discorso di
Benedetto XVI all'università di Ratisbona. "E' opportuno rilevare che ciò
che sta a cuore al Papa -ha fatto sapere in una dichiarazione diffusa in
serata - é un chiaro e radicale rifiuto della motivazione religiosa della
violenza".
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=59512
15 settembre 2006
Il Papa: «L'Islam teme un Occidente senza Dio»
Senza mai citarlo espressamente, Benedetto XVI invita i fedeli a guardare
allŽIslam in modo più benevolo. Cioè nel tentativo di recuperare un
atteggiamento che lŽOccidente ha smarrito, lungo la strada del progresso.
Un' omelia dai toni e anche dai contenuti diversi dal solito, quella
pronunciata dal Pontefice nella sua Monaco di Baviera, dove il Papa ha
celebrato una messa di fronte a oltre 250mila persone, radunatesi sulla
spianata dellŽantico aeroporto. «Le popolazioni dell'Africa e dell'Asia - ha
detto Benedetto XVI - ammirano le nostre prestazioni tecniche e la nostra
scienza, ma al contempo si spaventano di fronte ad un tipo di ragione che
esclude totalmente Dio dalla visione dell'uomo, ritenendo questa la forma
più sublime della ragione, da imporre anche alle loro culture».
Torna sul tema del relativismo sociale, papa Ratzinger, ma cambia la sua
prospettiva dŽanalisi. LŽOccidente marcato da un «drastico illuminismo e
laicismo» è infatti questa volta non bersaglio di anatemi, ma oggetto di un
paragone con la presenza del sacro in altre culture, «anche se velata in
molte maniere». Alla luce di tali considerazioni, non può che assumere nuove
sfumature la posizione di Ratzinger nei confronti dei fedeli musulmani, per
i quali «la vera minaccia per la loro identità non la vedono nella fede
cristiana, ma invece nel disprezzo di Dio e nel cinismo che considera - ha
detto il Papa, con un chiaro riferimento agli episodi delle caricature di
Maometto - il dileggio del sacro un diritto della libertà ed eleva l'utilità
a supremo criterio morale per i futuri successi della ricerca».
L'Islam, quindi, si spaventa di fronte ad un Occidente che esclude
totalmente Dio dalla visione dell'uomo, perché questo tipo di cultura
rappresenta una minaccia alla sua identità. Benedetto XVI propone allora un
atteggiamento di tolleranza che rappresenti il «timor di Dio, il rispetto di
ciò che per altri è cosa sacra». Un atteggiamento questo che «presuppone che
noi stessi impariamo nuovamente il timor di Dio» e che può diffondersi solo
se «cresce di nuovo la fede in Dio, se Dio sarà di nuovo presente per noi ed
in noi».
Infine, arriva un cenno alla questione del proselitismo, che «è contrario al
cristianesimo» se prevede di «imporre la fede». La fede infatti «può
svilupparsi soltanto nella libertà», ha detto il Papa. Però «facciamo
appello», ha aggiunto, a questa libertà «di aprirsi a Dio, di cercarlo, di
prestargli ascolto. La missione religiosa si accompagna, quindi, allŽimpegno
sociale: «Il fatto sociale e il Vangelo sono inscindibili tra loro» perché
se è vero che «l'amore del prossimo in primo luogo è sollecitudine per la
giustizia», è altrettanto vero che «quando preghiamo "venga il tuo Regno"
non chiediamo una qualche cosa lontana, ma preghiamo invece perché la
volontà di Dio determini ora la nostra volontà e così Dio regni nel mondo;
preghiamo dunque - ha concluso - perché la giustizia e l'amore diventino
forze decisive nell'ordine del mondo».
Un discorso, questo del Papa tedesco, che sembra segnare una svolta nella
diplomazia religiosa. Ma anche nel suo pensiero dopo le battaglie fatte da
Ratzinger quando ancora era solo cardinale e Prefetto della Congregazione
per la Dottrina della fede: le sue prese di distanza dalla tensione
ecumenica del suo predecessore Giovanni paolo II e il libro a doppia firma
con uno dei "crociati" della guerra di civiltà contro l'Islam: l'ex
presidente del Senato Marcello Pera
Pubblicato il: 10.09.06
Elena
2006-09-15 13:27:04 UTC
Permalink
"Ciò indica una mancanza di comprensione dell'islam e della sua storia e
Post by claudio simeoni
un
tentativo di generalizzare a tutti i musulmani un fenomeno legato a una
minoranza estremista... non bisogna considerare l'estremismo e la violenza
tra i principi dell'islam", afferma un editoriale sul quotidiano governativo
al Ahram, il solo giornale egiziano che commenti la notizia, la quale per
altro è stata quasi ignorata dagli organi d'informazione arabi.
Questa è una rivalutazione del Corano, al contrario! Infatti e confermo,
perchè ho il Corano in casa, i fondamenti dell'Islam, non fodamentalista e
integralista e di fazione, non sono quelli che alcuni pretendono di
divulgare come religione Islamica.
Il Corano è una Torah riveduta, molto probabilmente lo stesso Mohamed era un
Ebreo! (Ciò non lo ammetteranno mai ...)
Il tempo prima del 40 ennio di Maometto non si conosce... e, guarda caso in
quegli anni nei paesi Arabi erano sorte faide tra i vari scismi ebraici...
hissà chi era Mohamed ?...
E nel Corano l'uccisione di altri uomini non è giustificata dalla fede in
Allah assolutamente!
Sono poi alcune interpretazioni di scismi allinterno dell'Islam che hanno
voluto dare questa connotazione al libro sacro .
Dove si parla di Dio non si può parlare di genocidi o kamikaze..
Coloro che lo fanno possono dirsi ciò che gli pare ma non sono Mussulmani...
! E se lo fanno i Cristiani: Non sono Cristiani! Se lo fanno gli Ebrtei: non
sono Ebrei... e così via!

Elena
claudio simeoni
2006-09-15 14:31:52 UTC
Permalink
E' per questo che ha fatto incazzare tutto il mondo islamico e il mondo
laico?
Ratzinger ha la tua stessa malattia, ma tu al massimo puoi spalmare NG, lui
fare grandi danni nella vita degli uomini.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Post by claudio simeoni
"Ciò indica una mancanza di comprensione dell'islam e della sua storia e
Post by claudio simeoni
un
tentativo di generalizzare a tutti i musulmani un fenomeno legato a una
minoranza estremista... non bisogna considerare l'estremismo e la violenza
tra i principi dell'islam", afferma un editoriale sul quotidiano governativo
al Ahram, il solo giornale egiziano che commenti la notizia, la quale per
altro è stata quasi ignorata dagli organi d'informazione arabi.
Questa è una rivalutazione del Corano, al contrario! Infatti e confermo,
perchè ho il Corano in casa, i fondamenti dell'Islam, non fodamentalista e
integralista e di fazione, non sono quelli che alcuni pretendono di
divulgare come religione Islamica.
Il Corano è una Torah riveduta, molto probabilmente lo stesso Mohamed era un
Ebreo! (Ciò non lo ammetteranno mai ...)
Il tempo prima del 40 ennio di Maometto non si conosce... e, guarda caso in
quegli anni nei paesi Arabi erano sorte faide tra i vari scismi ebraici...
hissà chi era Mohamed ?...
E nel Corano l'uccisione di altri uomini non è giustificata dalla fede in
Allah assolutamente!
Sono poi alcune interpretazioni di scismi allinterno dell'Islam che hanno
voluto dare questa connotazione al libro sacro .
Dove si parla di Dio non si può parlare di genocidi o kamikaze..
Coloro che lo fanno possono dirsi ciò che gli pare ma non sono Mussulmani...
! E se lo fanno i Cristiani: Non sono Cristiani! Se lo fanno gli Ebrtei: non
sono Ebrei... e così via!
Elena
Elena
2006-09-15 14:52:47 UTC
Permalink
S'inc**azza chi vuole vedere il male dappertutto basta che si parli di
Chiesa!
E' un argomento molto diffuso ... specialmente dal satanismo...

Elena
claudio simeoni
2006-09-15 17:31:55 UTC
Permalink
Post by Elena
S'inc**azza chi vuole vedere il male dappertutto basta che si parli di
Chiesa!
E' un argomento molto diffuso ... specialmente dal satanismo...
Il pazzo di Nazareth quando è incapace ad affrontare i problemi di potere
denuncia il proprio avversario: ma lui è l'avversario dell'umanità, IL
SATAN!

Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Post by Elena
Elena
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